ISOLA DELLA GIUDECCA
Isola della Giudecca Venezia
ISOLA DELLA GIUDECCA
Isola della Giudecca Venezia
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Isola della Giudecca
L’ isola della Giudecca, in origine nota come Spina Longa per via della sua forma simile a una lisca di pesce, è la più grande delle isole veneziane e anche la più vicina Venezia, separata dal vasto e profondo Canale della Giudecca. Si trova di fronte al sestiere di Dorsoduro, è composta da otto piccole isole collegate tra loro da alcuni ponti e tradizionalmente si può considerare un’area tranquilla, non eccessivamente frequentata dai turisti, e un’area residenziale in grado di ospitare circa 5.000 abitanti. Sul versante che si affaccia sulla laguna si susseguono giardini, orti e nuovi quartieri residenziali.
Storia dell’ isola Giudecca Venezia
Secondo alcune teorie, il nome Giudecca potrebbe derivare dagli ebrei che vi dimoravano, prima dell’istituzione del ghetto di Venezia, mentre altre teorie fanno risalire il nome Giudecca all’appellativo Zudegà (giudicato), poiché nel IX secolo la Repubblica Veneziana assegnò i terreni dell’isola a nobili esiliati che rientravano a Venezia.
L’isola, come la maggior parte delle isole veneziane, accolse agli inizi comunità religiose, si potevano contare sette conventi, e famiglie patrizie che vi costruirono dimore con meravigliosi giardini e orti. Dopo la caduta della Serenissima, questi luoghi si trasformarono in depositi di armi, caserme, carceri e fabbriche.
La teoria che lega il nome dell’isola ai giudei affonda sulla tradizione orale che ha spesso citato l’esistenza di due sinagoghe sull’isola, distrutte nel Settecento, sebbene non vi siano prove storiche certe.
L’ultima teoria che vi riportiamo fa derivare il toponimo dall’attività dei conciatori di pelle, che utilizzavano sostanze vegetali ricavate da sterpami e arbusti, chiamati zuèc in Veneto e Zudeca in Istria.
In sintesi, la Giudecca ha una storia ricca e variegata, riflessa nei vari tentativi di spiegare l’origine del suo nome, che spaziano dalle comunità ebraiche e nobili esiliate alle attività artigianali del passato.
Cosa vedere alla Giudecca
Basilica del Redentore
Costruita tra il 1577 e il 1592 su progetto di Andrea Palladio, questa Chiesa fu eretta come segno di ringraziamento per la fine della devastante pestilenza del 1576, che causò la morte di un terzo della popolazione cittadina. Ogni anno vi si celebra la Festa del Redentore. L’interno è ricco di dipinti dei maggiori pittori veneziani, tra cui opere di Paolo Veronese nella sagrestia.
La Chiesa delle Zitelle
La chiesa di stile palladiano, non solo svolge le consuete funzioni religiose, ma ospita anche un moderno centro congressi. L’edificio adiacente alla chiesa, un tempo convento, accoglieva ragazze indigenti che qui imparavano i tradizionali lavori femminili, come l’arte dei celebri merletti veneziani.
Casa dei tre oci
Molino Stucky
Chiesa di Sant’Eufemia
Come raggiungere l’isola
Sull’isola sono presenti quattro fermate dei vaporetti ACTV: Zitelle, Redentore, Palanca, Sacca Fisola.
Le linee che raggiungono la Giudecca sono la linea 2 , la linea 4.1 e la linea 4.2 .
Di notte l’isola è servita dalla linea N.
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Foto della Giudecca
Mappa
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