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Andar per bacari nel sestiere di Castello
E’ il sestiere di Venezia più esteso e, se prendiamo a prestito la metafora del libro Venezia è un pesce di Tiziano Scarpa, rappresenta la coda, perché è proprio all’estremità est della città.
Il sestiere prende nome dal castello appunto che un tempo sorgeva a difesa dagli attacchi dal mare e non a caso si trova l’Arsenale di Venezia, antico complesso di cantieri navali e officine.
Itinerario
Il nostro giro parte da Riva degli Schiavoni, dopo avere ammirato il paesaggio prendiamo calle degli albanesi o calle delle rasse per raggiungere l’Aciugheta in campo San Filippo e Giacomo.
Primo giro, vedete cosa c’è al banco, qui i prezzi sono leggermente più alti degli altri bacari, siamo in zona VIP…
Proseguiamo in direzione campo Santa Maria Formosa, imbocchiamo la calle lunga e sosta alla enoteca Mascareta. Ci sarebbe molto da dire su questo locale e sull’oste che lo gestisce il mitico Mauro Lorenzon, ma la cosa migliore come sempre è andarci di persona (per gli amanti del genere segnalo che spesso si trovano le ostriche fresche). Per la scelta dei vini chiedete consiglio all’Oste…
Ci muoviamo in direzione campo San Giovanni e Paolo la nostra prossima tappa è l’osteria Al Ponte. Qui è d’obbligo provare un cichetto tradizionale, moscardini, baccalà sarde in saor.
Poco più avanti troviamo l’Osteria da Alberto, tappa obbligatoria nel nostro percorso.
Proseguiamo poi – se il grado alcolico raggiunto ve lo consente – verso Un mondo divino meglio conosciuta come “la macelleria“. Farete fatica a decidere cosa assaggiare, il banco è davvero un tripudio di tentazioni. Buoni i vini proposti.
Ultima tappa al Portego. Anche qui ampia varietà di cicchetti e di vini, locale molto frequentato dai giovani che si affaccia su un tranquillo campiello dove potete sostare per riprendere le forze.
Informazioni sull’itinerario
Mappa dell’itinerario
Tappe dell’itinerario
Foto dei bacari
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