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Il sestiere di Cannaregio

Il sestiere di Cannaregio è uno dei 6 sestieri (gli altri sono Castello, Santa Croce, Dorsoduro, San Polo, San Marco) in cui è suddivisa Venezia. È un sestriere ancora vivo e popolare, non ancora completamente “svenduto” al turismo anche se lentamente ma inesorabilmente sembra che la sorte sia segnata: fioriscono negozi di maschere veneziane, di vetro made in china, di anonimi ristornati per turisti dove invece un tempo c’erano il biavarol, el caegher, el pistor, etc… Bando alla malinconia, passiamo subito all’azione.

Itinerario

Si parte dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, da lì si imbocca la Lista di Spagna fino al ponte delle guglie, girare a sinistra lungo la fondamenta e si entra nel ghetto.

Storici e studiosi hanno versato fiumi di inchiostro sull’origine e la storia del ghetto di Venezia (es. Riccardo Calimani “Storia del Ghetto di Venezia”), pare che il nome stesso ghetto sia nato qui a Venezia e derivi dalla pronuncia alla tedesca della parola getto che indicava la presenza di una fonderia.

Fatto sta che la Serenissima nel 1615 promulga un editto che prevede di concentrare tutti gli ebrei in questa zona della città e quest’obbligo durerà fino alla fine del ‘700.

Se avete tempo vale la pena visitare le sinagoghe (ce ne sono quattro) e il museo.

Proseguiamo attraversando il bellissimo campo del ghetto nuovo e arriviamo alla prima tappa.

La prima tappa del nostro giro è dal Timon, in fondamenta degli Ormesini. Troverete un locale piccolo, ma davvero accogliente, sicuramente molto frequentato da veneziani e turisti. Il banco – se arrivate all’ora giusta – è un trionfo di crostini (tra l’altro dal prezzo assolutamente onesto) e c’è una buona scelta dei vini. Durante la bella stagione è piacevole sostare all’aperto in fondamenta magari seduti sul “bragozzo” ormeggiato proprio di fronte al locale.

Proseguiamo seguendo la fondamenta e girando in corrispondenza di rio Terà Farsetti (sulla sinistra segnalo, per gli amanti della cucina etnica, l’Orient Experience un fantastico locale gestito da Hamed dove potete trovare specialità culinarie di tutto il Medio Oriente, dall’Afghanistan alla Turchia…) sempre dritto verso rio terà San Leonardo e proprio all’incrocio troviamo La colonna. Anche qui il banco è un trionfo: polpette, mozzarelle, mini panini, crostini, tramezzini…

Torniamo in rio terà San Leonardo e proseguiamo in direzione Rialto fino alla Vecia Carbonera, storico locale con anche sezione ristorante. Scegliete il vostro cicchetto al banco, ordinate la vostra ombra e se il tempo lo permette state all’aperto ai piedi del ponte, di fronte la Chiesa della Maddalena,  raro esempio di chiesa con pianta circolare con presenza nel timpano di strani simboli massonici… (per chi volesse saperne di più l’editore Filippi ha pubblicato una piccola guida di Claudio Daveggia “La Chiesa della Maddalena”).

Rimettiamoci in moto, seguiamo la Strada Nuova fino all’altezza del Mac Donalds (tranquilli, è solo come punto di riferimento) e girate nella caletta a sinistra. In fronte a voi, signore e signori, la Vedova. Si tratta di un altro locale storico dove è d’obbligo provare la Polpetta (con la P maiuscola) e un ombra di rosso della casa.

Informazioni sull’itinerario

  • Tempo di percorrenza: 1 ore e 10 minuti

  • Distanza: 1500 metri

Mappa dell’itinerario

Tappe dell’itinerario

  • Al Timon Sestiere Cannaregio, 2754, 30121 Venezia – tel. 041 524 6066;

  • La colonna, Campiello del Pestrin, 5329, 30121 Cannaregio, Venezia; Tel: 041 522 9641

  • Vecia carbonera, Canneregio 2329, 30100 Venezia; Tel: 041 710376

  • Vedova, Calle del Pistor, Venezia, Italia

Foto